Parigi 2024, Elia Viviani ci crede: “Nel cassetto ho il sogno di un altro oro olimpico”
In bacheca Elia Viviani le medaglie olimpiche, entrambe ottenute nell’Omnium, le ha già. Una è il bronzo conquistato a Tokyo 2020 (durante l’anno 2021), l’altra è il mitico oro vinto a Rio 2016, in una gara multipla dalle infinite emozioni. Fra qualche mese, però, di Olimpiade ce ne sarà un’altra, quella di Parigi 2024, e il corridore veronese, che da tempo si divide fra strada e pista, vuole essere protagonista anche lì, nel velodromo di Saint-Quentin-en-Yvelines. L’idea è quella di trovare posto, in quella bacheca, per una terza medaglia, che arriverebbe a suggellare una carriera splendida.
“Partecipare a un’Olimpiade è sempre stato il mio grande sogno – le parole del 34enne veneto in un’intervista concessa alla Gazzetta dello Sport – E fra i sogni che ho ancora nel cassetto scelgo quello di vincere un altro olimpico, a Parigi“. Per Viviani, la rassegna a cinque cerchi francese sarebbe la quarta della carriera, dopo le due che hanno fruttato podi e quella di Londra 2012, quando invece le cose andarono meno bene: “Quella delusione fu fortissima, ero in testa prima dell’ultima gara ma le gambe si sono spente. Sono passato al Team Sky anche per quello, dovevo andare nella squadra di riferimento”.
Viviani guarda comunque anche oltre Parigi: “Anche dovessi vincere l’oro alla prossima Olimpiade non chiuderei la carriera. Vorrei regalarmi almeno altre due stagioni, ma soltanto su strada. La ‘panchina’ nel quartetto che ha vinto l’Inseguimento a Tokyo? Se volevamo fare l’impresa contro la Danimarca, dovevano correre Filippo Ganna, Jonathan Milan, Simone Consonni e Francesco Lamon. Sono sempre onesto, in quel momento non ero ai loro livelli”.
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